Il MUSE-o entra al Nido e il Nido entra al museo!
Nel corso dello scorso anno educativo 2020/21 il MUSE ha ideato una proposta educativo-didattica a distanza per i bambini del Nido e della Scuola d’Infanzia per predisporre una forma alternativa di fruizione dell’offerta educativo-culturale del museo. Da sempre, infatti, il Museo delle Scienze di Trento ha una particolare attenzione alla promozione della cultura e della fruizione del Museo per i più piccoli, tanto da dedicare una speciale area al suo interno – Maxi Ooh! – alla fascia 0-5 anni.
La Bellesini s.c.s., che dal 2016 è partner del Museo delle Scienze di Trento per quanto riguarda la fascia 0-3 anni, è stata coinvolta nel percorso sperimentazione e prima concretizzazione del MUSE IN VIDEOCHIAMATA insieme al gruppo educativo di Nido E-Pharma, di Trento. La Cooperativa, infatti, da tempo collabora con il Museo nell’offerta culturale-educativa dedicata alla prima infanzia e alle famiglie e si è da subito resa disponibile per contribuire alla “messa a punto” di quella che fin da subito si era presentata come un’interessante opportunità per implementare la qualità dell’offerta formativa del Nido per i bambini.
Sulla scorta di questa sperimentazione, si è prevista la possibilità anche per altri Nidi d’infanzia gestiti dalla Cooperativa di integrare questa offerta all’interno dei percorsi previsti per i bambini coerentemente alla progettazione educativa di ciascun servizio. I nidi che hanno attivato questa offerta sono stati il Nido aziendale E-Pharma di Trento, i Nidi M. Rosmini e Noriglio di Rovereto ed il Nido di Ronzo-Chienis.
Fase di sperimentazione
Ad ottobre 2020 le referenti per infanzia del museo hanno presentato il MUSE IN VIDEOCHIAMATA al coordinamento pedagogico della Cooperativa. La proposta è quella di una videochiamata su piattaforma web della durata di 45 minuti circa durante la quale un operatore del MUSE si connette dalle sale del museo dialogando coi bambini e presentando alcuni materiali scientifico-naturalistici mentre l’educatrice al Nido promuove l’estensione dei contenuti ad esperienze di gioco coerenti, attraverso l’utilizzo di materiali, sostiene le domande dei bambini, rilancia quanto presentato dall’operatore nel gioco con i bambini.
Trattandosi di una prima esperienza di questo tipo, per entrambe le parti, si è concordato sull’importanza di prevedere un momento di co-progettazione così da condividere fra adulti responsabili della gestione della proposta le tematiche da trattare, le sequenze degli approfondimenti, il plot (copione) dell’esperienza facendola così divenire davvero significativa per i bambini. Infatti, promuovere esperienze che rinforzino una strutturazione “narrativa” (Bruner, 1992) del pensiero, in cui si preveda la possibilità di “vivere” le conoscenze attraverso l’esperienza, permette ai bambini di sedimentarle in memoria, integrarle con percorsi che già stanno affrontando e collegarle a contenuti e conoscenze altre. Pertanto, primaria attenzione è stata quella di non progettare un classico “incontro con l’esperto”, frontale e nozionistico, ma un setting interattivo e dialogico, in movimento, disposto a cogliere l’imprevisto dato la molteplicità dei possibili interessi emergenti in situazione.
La co-progettazione della videochiamata al Nido
Il gruppo educativo di Nido E-Pharma si è incontrato insieme alle referenti del MUSE e all’operatrice museale che per prima avrebbe co-condotto l’incontro, per delineare come meglio adattare la proposta alla realtà del Nido e ad una fruizione positiva per i bambini. In tal senso la co-progettazione in fase sperimentale ha la funzione di costruire buone sinergie fra educatrici e pilot, concordando le strategie di aggancio e saluto al gruppo dei bambini, condividendo l’importanza di esplicitare anche in diretta l’eventuale necessità di soffermarsi di più o di meno su alcuni contenuti o di rispettare i tempi dei bambini, ricordando l’importanza di valorizzare e enfatizzare le iniziative dei bambini per coinvolgerli. Ad esempio, da subito si è concordato di agganciare l’attenzione dei bambini attraverso una reciproca presentazione di tutti i partecipanti ad avvio di videochiamata. Inoltre si è concordata l’utilità di inviare la mattina stessa della videochiamata, prima dell’avvio, una breve griglia che permettesse, come un’istantanea, il riconoscimento e la nominazione personale dei bambini per la Pilot durante tutto lo svolgimento della videochiamata (es. Giada maglia azzurra; Federico capelli rossi, etc.).
E’ stato concordato il tema generale dell’incontro, Il bosco e i suoi abitanti, con un affondo specifico sulla volpe. Il MUSE ha presentato i possibili contenuti ed alcuni materiali disponibili coerenti ad essi. Le educatrici hanno presentato le loro idee per dare agganci concreti a quanto presentato attraverso esperienze ludico-educative sia per “aderenza” (materiali presenti in entrambi i setting) sia per “differenza” (materiali presenti solo in uno dei due setting, in modo complementare, cosicchè anche i bambini potessero partecipare e dare il loro contributo al dialogo esperienziale con il Museo). Infine si sono ordinati in modo sequenziale e coerente i vari approfondimenti e le successioni esperienziali così da dare all’intero incontro una struttura di senso compiuto.
Dal punto di vista logistico il Nido ha progettato l’allestimento del setting, riorganizzando gli spazi della stanza, procurando materiali coerenti e predisponendo l’attrezzatura adeguata. La videochiamata è stata poi proiettata a muto, così da consentire ai bambini di potersi muovere liberamente nello spazio della stanza senza essere vincolati alle dimensioni dello schermo per “rimanere in relazione” con l’esperienza; la videocamera del pc portatile puntata sul setting ludico ha consentito che il pilot potesse avere feedback interattivi in diretta. E’ stata, inoltre, cura dell’educatrice familiarizzare i bambini alla presenza negli spazi di riferimento della strumentazione, così da contenere l’effetto “novità”, utilizzando ambientazioni proiettate per il gioco costruttivo, per le letture, per il gioco simbolico nelle settimane subito precedenti. Questo ha consentito di ottimizzare la disposizione di arredi e allestimenti oltre che “rassicurare” dal punto di vista tecnico le educatrici sulla gestione della strumentazione.
La Pilot del MUSE, dal canto suo ha selezionato e procurato i materiali utili, progettato i suoi “spostamenti” negli spazi museali, costruito una presentazione che utilizzasse un linguaggio rigoroso e scientifico ma al contempo comprensibile ed immediato per i bambini.
La condivisione degli obiettivi di questa opportunità educativa con le famiglie è stato un passaggio fondamentale dopo questo step progettuale condiviso fra Nido e MUSE e poiché una proposta educativa che preveda l’utilizzo delle tecnologie al Nido, con bambini molto piccoli può non essere sempre compresa e condivisa e necessità di una dettagliata presentazione. Talvolta, infatti, le famiglie temono che i bambini vengano “ipnotizzati” dallo schermo in un’esperienza puramente didattica (“Tipo documentario…?” ha chiesto qualcuno). Compito del Nido è stato quello, quindi, di illustrare e spiegare il carattere specificamente relazionale e interattivo dell’esperienza, il suo essere coerente e integrata nel complesso della progettazione educativa per i gruppi dei bambini ed infine la significatività di questa proposta data dalla dimensione di condivisione sociale con i pari e dei suoi rilanci ludici grazie alla funzione mediatrice dell’educatrice.
La prima videochiamata
La prima videochiamata si è aperta con l’ingresso del gruppo dei bambini accompagnati dall’educatrice nello spazio allestito per la proposta (un’esperienza di manipolazione di farina e materiali naturali tipici del bosco che poteva facilmente evolvere nel gioco delle tane degli animali). L’educatrice del gruppo ha presentato la pilot del MUSE che ha salutato e, a sua volta, ha chiesto all’educatrice di presentarle i bambini. Dopo questo rituale introduttivo la pilot ha spiegato dov’era lei e cosa voleva proporre ai bambini, facendo seguire una panoramica della sala del museo in cui si trovava e chiedendo ai bambini di farle vedere loro dov’erano. Supportati dall’educatrice i bambini hanno mostrato il setting di gioco al Nido e la pilot si è agganciata ad esso per promuovere l’avvio della presentazione dei contenuti scientifici concordati (La volpe e le sue abitudini di vita attraverso un modello a grandezza naturale, alimentazione, dentatura e deiezioni, zampe e tracce, tane e cucciolate). Ruolo dell’educatrice è stato quello di promuovere l’ascolto e l’interazione con la pilot, promuovere l’evoluzione delle esperienze di gioco (manipolare la farina, lasciarvi tracce con le dita, combinarla con foglie, pigne e rametti, foderare uno scatolone con materiale naturale per costruire una tana confortevole), cogliere le reazioni dei bambini chiedendo alla pilot di ripetere, di mostrare nuovamente o di aspettare e osservare come i bambini rileggevano quanto condiviso attraverso l’esperienza di gioco. Infine, è stata proposta una breve lettura già conosciuta dai bambini (“Mamma volpe”, di A. Momenceau) che promuovesse la chiusura dell’esperienza alla quale ha assistito anche la pilot passando poi ai saluti reciproci.
I bambini hanno mostrato grande interesse per la proposta anche se inizialmente hanno davvero avuto bisogno della mediazione degli adulti (educatrice e pilot) per parteciparvi in modo funzionale. Nel corso della parte “centrale” della videochiamata si è osservato un livello molto alto di attenzione rispetto alla presentazione dei materiali scientifici e fondamentale è stato il ruolo dell’educatrice nel “girare” le domande dei bambini alla pilot, cosa che ha “calibrato” il ritmo dell’esperienza sui tempi e i focus d’interesse dei bambini.
La seconda videochiamata
Sulla scorta di questa prima esperienza, e anche per andare incontro all’esigenza del MUSE di realizzare il materiale divulgativo destinato ad insegnati e alle educatrici di altre strutture, si è data disponibilità anche per una seconda videochiamata che facesse seguito alla precedente e durante la quale registrare lo svolgimento dell’esperienza in chiave illustrativa e promozionale. (https://www.youtube.com/watch?v=Y0IrGnn1Lw4)
A questa seconda videochiamata, che si è svolta secondo il medesimo copione ma con dei contenuti nuovi, i bambini hanno mostrato un livello di partecipazione superiore alla volta precedente, una maggiore disinvoltura nel padroneggiare setting e modalità interattiva con numerose iniziative spontanee sia nel gioco sia nei quesiti ad educatrice e Pilot. Si sono inoltre rilevati meno “riferimenti” agli adulti e, invece, maggiori osservazioni e imitazioni fra pari nella progressione delle proposte, un numero maggiore di collaborazioni e diverse iniziative ludico/relazionali reciproche.
Proprio per questo motivo, vista la significatività del MUSE in videochiamata e il progressivo maggiore coinvolgimento proattivo dei bambini, si è previsto un percorso di ulteriori quattro videochiamate da proporre a tutto il gruppo dei grandi nel periodo primaverile così da dare una struttura sequenziale longitudinale all’esperienza riconducibile ad un format narrativo (Bruner, 1992) per massimizzarne le ricadute in termini di sviluppo del pensiero, promuovere e sviluppare nuove forme di espressione e partecipazione per i bambini.
I percorsi del MUSE in videochiamata nei 4 nidi coinvolti
Tenendo conto dellepositive esperienze vissute dai bambini di Nido E-Pharma, il coordinamento pedagogico della Bellesini ha esteso la possibilità di partecipare all’esperienza del MUSE in videochiamata agli altri Nidi d’Infanzia gestiti dalla Cooperativa.
Il primo step progettuale ha previsto di coinvolgere attivamente le equipes educative dei Nidi della Bellesini s.c.s. in un lavoro riflessivo sul come l’offerta del MUSE in videochiamata poteva integrarsi nella progettualità annuale. In tal senso la scelta è stata quella di proporre il MUSE in videochiamata ove il progetto educativo avesse già obiettivi di promozione delle competenze osservative/naturalistiche dei bambini e di sviluppo del pensiero scientifico. Questo per mantenere una cornice progettuale coerente rispetto all’offerta educativa presentata alle famiglie utenti e garantire coerenza e continuità nelle esperienze dei bambini.
In ciascuno dei quattro Nidi d’Infanzia che hanno scelto di inserire questa opportunità nei progetti per i bambini, è stata cura dell’equipe dare corretta informazione ai genitori prima dell’avvio dell’esperienza con un momento illustrativo (o in presenza o online), fornendo loro tutti i chiarimenti opportuni, documentandola in itinere e dandone specifico riscontro al termine.
Un secondo step progettuale con le equipes educative è stato poi quello di scegliere quale forma organizzativa dare all’offerta del MUSE in videochiamata perché fosse massimamente funzionale per i gruppi dei bambini. Necessariamente un primo criterio di scelta rispetto ai gruppi da coinvolgere è stato quello di essere composti dai bambini medio-grandi del Nido, che potessero partecipare in modo abbastanza continuativo a 45 minuti di proposta ludico-educativa. Inoltre, sulla scorta della positiva esperienza sviluppata ad E-Pharma, si sono offerti percorsi di 3 o 4 videochiamate per ciascun Nido fra loro sequenziali a distanza di circa 20 giorni l’una dall’altra.
Infine un terzo step progettuale di importanza cruciale, ha preso in considerazione gli aspetti più concreti della realizzazione di un’esperienza educativa a carattere tecnologico riutilizzando funzionalmente l’esperienza maturata ad E-Pharma per organizzare strumentazione e setting.
Superati i passaggi di inquadramento progettuale si è proceduto in ogni Nido a scegliere uno specifico focus di approfondimento scientifico. Al Nido Rosmini di Rovereto il tema del percorso di videochiamate è stato “botanico”, legato allo sviluppo delle piante (forme, struttura, semi), arricchendosi poi di un approfondimento sugli uccelli, i nidi e le loro abitudini di vita. Nei Nidi di Ronzo-Chienis e ad E-Pharma (Trento) il tema è stato quello del bosco e dei suoi animali con le loro caratteristiche fisiche e le abitudini di vita (tane, branchi, alimentazione, tracce, etc). Il Nido di Noriglio, invece, ha lavorato sulle “trasformazioni” fisiche dell’acqua e su come pesci, rane, uccelli acquatici vi si adattano attraverso il ciclo delle stagioni. Inoltre, in questo servizio, l’esperienza del MUSE in videochiamata è stata condivisa anche con una bimba lungamente assente grazie alla disponibilità e collaborazione della famiglia che si è mostrata entusiasta. Tale accorgimento ha permesso di promuovere gli obiettivi di inclusione e promozione della partecipazione oltre che di curare i legami educativi a distanza (LEAD) come abbiamo imparato a fare in questo 2020/21.
Le educatrici di ciascun Nido si sono molto impegnate nell’allestimento degli spazi dei Nidi affinché consentissero un’esperienza immersiva per i bambini e una rielaborazione ludica spontanea. Il bosco, il fiume e lo stagno, la neve e i nidi degli uccelli sono divenuti i luoghi in cui “entrare”, ricostruiti attraverso fronde e foglie, fango e acqua, paglia e scatoloni. Questi allestimenti speciali degli spazi dei servizi hanno consentito ai bambini di vivere le proposte di gioco arricchite dagli apporti scientifici dati dagli esperti del MUSE, in un continuum fra Museo e Nido sostenuto e promosso dal dialogo fra Pilot ed educatrici.
Inoltre, la progettazione ha previsto che fra un incontro e il successivo le educatrici promuovessero con i bambini esperienze di gioco coerenti alla rievocazione e sedimentazione dell’esperienza come il gioco motorio, proposte grafico-pittoriche, manipolazioni e giochi euristico-costruttivi con materiali naturali, il giochi simbolici, letture di albi illustrati a tema. Alcune delle esperienze proposte sono state ad esempio: giocare alle tane con grandi scatoloni, disegnare con il ghiaccio colorato che mano a mano si scioglie, provare a piantare i semi rotondi e pelosetti dei grandi platani davanti all’ingresso del Nido, giocare alla “famiglia orsetti” , leggendo Albi illustrati come A caccia dell’orso di Rosen e Oxembury, Tad di Davies, Come un albero di Gianferrari e Sala, Storia corta di una goccia di Alemagna, Prima Dopo di Ramstein e Aregui, Rea di Bartoli e Carlin.
Conclusioni
Il MUSE in videochiamata si è dimostrato un’esperienza progettuale di grande interesse per i Nidi della Bellesini s.c.s.: i bambini hanno vissuto “il MUSE-o al Nido”, incontrando pilot competenti e molto attenti alle loro esigenze, che hanno saputo adattare contenuti scientifici a volte anche molto complessi a forme divulgative ludiche alleandosi con le educatrici.
La formula del “percorso di videochiamate” è stata vincente poiché ha permesso di lavorare sulla sedimentazione narrativa dei contenuti oltre che sulla rielaborazione personale dei bambini dell’esperienza vissuta, sulla possibilità di rileggerla e interpretarla attraverso esperienze ludiche ulteriori
I bambini, anche dopo il termine del percorso di videochiamate, hanno continuato a riportare quanto vissuto sia nella quotidianità del Nido sia ai propri genitori. In alcuni casi si sono innescati circoli virtuosi in cui le famiglie hanno scelto di andare a visitare dal vivo il Museo delle Scienze di Trento con i propri figli scoprendoli attenti osservatori e grandi divulgatori scientifici. Addirittura i genitori inizialmente titubanti rispetto alle opportunità offerte da questa esperienza hanno riconosciuto la sua significatività e sono proprio coloro che (se ancora frequentanti) hanno esplicitamente chiesto di ripeterla in questo anno educativo 21/22 colpiti da quanto i bambini vi abbiano partecipato.
L’innovatività e la forza di questa proposta risiede nel mix fra il virtuale della videochiamata e il concreto delle esperienze proposte al Nido, affermandosi come esperienza interattiva in cui i bambini sono “protagonisti” che orientano le progressioni e non solo “spettatori”.
Inoltre, pur essendo una proposta educativa nata da una rimodulazione dettata dall’emergenza sanitaria è un’offerta valida indipendentemente da essa, che permette a Nidi e Scuole dell’Infanzia a prescindere dalla loro dislocazione di fruire dell’enorme potenziale educativo-culturale che un’istituzione come il Museo delle Scienze di Trento può offrire.
Bibliografia
Bruner, J. S. (1990). Acts of Meaning. Cambridge, MA: Harvard University Press. Tr. It. La ricerca del significato. Per una psicologia culturale, Bollati Boringhieri, 1992.
Autrici: Daria Santoni, Chiara Nadalon, Nicoletta Tardivo, Paola Veronese